Associazione Circolo della Cultura del Bello - Sacile - (Pordenone)


Testo ra delle prof.sse Anna Maria Coan e Liviana Covre, foto di Silvio Vicenz

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Premesse

Enrico III, Re di Francia, volendo mantenere i contatti con la famiglia Ragazzoni, invitò presso di sé Placido e Girolamo. Quest’ultimo ricevette la nomina a nunzio apostolico presso la corte di Enrico III. Girolamo ebbe il compito di difendere la religione cristiana.

La permanenza in Francia dei due fratelli fu angustiata dalle furiose lotte religiose che si conclusero con l’assassinio del sovrano.

Tornati in patria, Girolamo assolse nella corte pontificia altri compiti, come la custodia del Conclave, da cui uscì Papa Innocenzo IX.

Girolamo, per i suoi meriti, raggiunse la nomina in pectore al cardinalato.

La morte inaspettata lo colse a Roma all’età di circa cinquanta anni. Fu tumulato con tutti gli onori nella Basilica romana di San Marco.


EPISODIO 7: Placido Ragazzoni riceve da Enrico III Re di Francia le insegne cavalleresche.


La scena si svolge in Francia, si presume nel 1583, Enrico III, contornato dai suoi soldati, consegna a Placido la patente con Bolla del Cavalierato.

L’evento è inserito in una scatola prospettica organizzata su piani diversi. In primo piano la solita pavimentazione introduce l’osservatore nello  spazio pittorico. Un assembramento di cavalli e cavalieri a sinistra; poco più indietro a destra il Re, con il suo seguito, consegna a Placido il Cavalierato.


Dietro i personaggi di sinistra, un monumentale palazzo di Enrico III° chiude la scena; invece dietro i personaggi di destra si vedono una torre ed il via vai proprio di una città di mare.

Ancora una volta si sottolinea la diversa maniera di rappresentare l’uomo: in primo piano personaggi di grande effetto formale ma non protagonisti, in secondo piano i veri protagonisti della storia. La corte, i gentiluomini, i soldati, il tamburino sono raffigurati con un’attenta descrizione dei vestiti, dei gesti, pacati negli atteggiamenti, eleganti e raffinati.


Gli attributi del mondo aristocratico anche  in questo comparto sono giocati su piani diversi: l’uno sul davanti della scena, e l’altro più importante, dietro. In questo caso il gruppo degli aristocratici con la loro sicurezza, la perfezione formale e la coesione degli obiettivi attestano con insistenza i principi fondanti i loro privilegi di classe dominante, fissando ciò che l’uomo comune deve sapere e ciò che deve ignorare. A nostro avviso però si avverte molto forte la mancanza di vera unità stilistica tra le varie parti dell’affresco.



Testi a cura di Anna Maria Coan e Liviana Covre, Foto di Silvio Vicenzi

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PALAZZO RAGAZZONI:  SALA DEGLI IMPERATORI - DAGLI AFFRESCHI ALLA STORIA